Come era giusto che fosse, alla fine è arrivato. Sulle pagine de “Le Monde Diplomatique”, un giornale che pone al centro del dibattito i diritti civili e sociali degli uomini e l’autoderminazione dei popoli, non
poteva mancare il tributo a Universo Diaz, il protagonista di “Tabacco”,
il “donnaiolo impenitente” che passa metà della sua vita a occhi chiusi. E’
arrivato il giusto tributo a colui che combatterà la schiavitù e le vessazioni scoperte
grazie a una donna, figlia della rivoluzione francese. Un universo differente e
- Nomen omen - mai come questa volta il detto latino si cala a perfezione sul
personaggio. E’ arrivato il giusto tributo proprio nel momento in cui le copie della prima stampa sono esaurite. Mille copie vendute per un romanzo che è un lungo
incipit di una saga che parte dal 1838 per arrivare, con altre tre “cronache”,
alla Revolucion fidelista guidata dai fratelli Castro, da Guevara e Cienfuegos.
Arriverà una ristampa. Per Natale. Non se ne può fare a meno e intanto
ci godiamo “Luna Nuova” la seconda storia che pone al centro la rivoluzione cubana del 1868. Rimaniamo in attesa della prossima rivoluzione, quella
del 1933 e della sua cronaca che ha per protagonista il nipote di Universo, Santiago e sullo sfondo
un altro gigante della Storia cubana: Tony Guiteras che per primo intuì la
necessità di avere dalla sua i campesinos.
Un popolo di rivoluzionari, ci assicura l’autore. Per questo, in tempi
bui come questi, non potevo fare altro che scrivere di Cuba. Hasta siempre !!!
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