TODO CAMBIA ...

domenica 2 aprile 2023

Hablando de Julio Antonio y Tina

A La Habana, ospite di Froilan Gonzalez y Adys Cupull, due illustri intellettuali habaneri studiosi della storia Di Julio Antonio Mella. Durante l'incontro, organizzato da Frank Gonzalez periodista di Prensa Latina, partendo dai fantastici anni '20 del secolo scorso, si è attualizzato il pensiero dei due giganti della storia cubana e italiana che costituiscono il ponte culturale e di lotta tra i due popoli. Nel video, prodotto da Prensa Latina, i momenti del confronto.

https://www.youtube.com/watch?v=oGpanQWNGms




sabato 3 settembre 2022

Un 30 agosto che non ti aspetti. A Spilamberto alla festa del PRC

A Spilamberto, tutti gli anni si tiene la Festa di Liberazione (PRC). Quest'anno sono stato invitato a parlare del mio libro su Julio Antonio Mella, fondatore del Partito Comunista Cubano e di Tina Modotti fotografa comunista. La festa, perchè di una festa si è trattato, mi ha riportato indietro nel tempo, quando le feste di partito erano occasioni di incontro e confronti, di bevute e canti. Grazie alla Banda Popolare dell'Emilia duecento persone di tutte le età hanno intonato i canti tradizionali dei partigiani, dei comunisti e cubani. Alla presenza del console cubano Felix Lorenzo e di sua moglie Patricia Frutos non ho perso l'occasione per raccontare la forza di un uragano di nome Julio Antonio, del grande amore che lo legò a Tinissima, ribadendo le parole che lui stesso poneva al centro del suo agire: Lotta di Classe e Antiimperialismo. Due concetti mai tanto attuali come ai nostri (tremendi) tempi. 
Un grazie particolare a Maria Giovanna Tamburello, Elena Govoni e Clarenzio Ascari per avermi dato la possibilità di rendere una sera indimenticabile. 


domenica 1 maggio 2022

1 maggio 1925 - "L'unica uscita" di Julio Antonio Mella

Nel giorno della festa dei lavoratori, con il sottotitolo “L’unica uscita”, Mella scrisse: “Il dominio yanqui in America non è come l’antico dominio romano di conquista militare, né come l’inglese, dominio imperiale commerciale travestito da Home Rule, ma è di assoluta dominazione economica con garanzie politiche quando sono necessarie. Per queste garanzie si confezionò l’Emendamento Platt, si occuparono militarmente nazioni come Haiti e Santo Domingo con lo scopo di imporre il terrore con la violenza, per assicurare poi la collocazione delle loro plusvalenze economiche. Molti scrittori reclamano, per risolvere il problema dell’America, “una dose maggiore di patriottismo e di onorabilità”. Noi ormai non sappiamo ciò che si vuole dire con patriottismo; poiché vediamo che la prima virtù di tutti i governi è fare prestiti, consegnare la terra agli stranieri ed assassinare o espellere gli operai che si alzano a chiedere semplici diritti costituzionali contro le compagnie americane (Estrada Palma, Menocal, Zayas, Leguìa, J.V.Gomez, Estrada Cabrera, Orellana, Porfirio Diaz ecc. ecc.) Ci si dirà che non è questo il patriottismo che si chiede. Noi affermiamo che non può esserci altro nel Potere, poiché gli Stati Uniti non permetterebbero un’elezione differente. Per caso nella nostra repubblica i magnati di Washington e di Wall Street non hanno sempre imposto il Presidente che conveniva ai loro interessi? E, non hanno chiuso la principale porta di progresso dei popoli, la Rivoluzione, con l’esprimere che non si sarebbe riconosciuto nessun governo rivoluzionario…finché non avesse reso il suo vassallaggio ai signori dello zucchero e del petrolio?

In tutta l’America succede lo stesso. Non si sostiene un governo senza la volontà degli Stati Uniti, dato che l’appoggio dell’oro yanqui è più solido del voto del rispettivo popolo. Oggi i popoli non sono niente, giacché la società è fatta per essere governata dal Dollaro e non per il cittadino. Qualsiasi gran riccone di Yanquilandia ha più dollari che i cittadini di tutti i paesi d’America. Il Dollaro oggi vince il Cittadino; bisogna fare in modo che il Cittadino vinca il Dollaro. Per questo, si dirà è necessaria una rivoluzione. Si, è così; però non una rivoluzione in più come quelle che si vedono tutti i giorni nei paesi d’America: rivoluzione di affamati politicanti desiderosi di saziarsi con il bilancio ed i prestiti degli Stati Uniti. Bisogna fare la Rivoluzione Sociale nei paesi d’America. Bisogna fare la Rivoluzione dei cittadini, dei popoli, contro il Dollaro. In tutti, compreso, o meglio, negli Stati Uniti del Nord America. Lottare per la Rivoluzione Sociale in America, non è una utopia di pazzi o fanatici, è lottare per il prossimo passo in avanti nella storia. Solo quelli che hanno la mente intorpidita potranno credere che l’evoluzione dei popoli dell’America si deve fermare nelle guerre d’indipendenza, che hanno prodotto queste fattorie chiamate Repubbliche, dove governano uomini uguali, peggiori alcune volte, dei viceré ed i capitani generali spagnoli. (…) La Rivoluzione Sociale è un fatto fatale e storico, indipendente dalla volontà dei visionari propagandisti. Non si provoca lo straripamento dei fiumi, con la volontà degli uomini, ma piuttosto è il fiume che esce dal suo alveo quando questo è piccolo per la sua portata. Così è la rivoluzione nei popoli. Così gli uomini d’America, come quelli d’Europa, non possono sopportare la società capitalista, che decise di suicidarsi, secondo la felice espressione di Ingenieros (…)”

(Centroamerica en Julio Antonio Mella – A. Cupull F. González – Ed. Abril)

sabato 27 novembre 2021

Novela destaca el compromiso y la visión política de Julio Antonio Mella

Julio Antonio Mella tuvo una vida breve, dinámica y profunda, y fue precursor de las ideas marxistas en América Latina. En la noche del 10 de enero de 1929, caminaba el héroe por una calle de la capital mexicana junto a la fotógrafa y luchadora comunista italiana, cuando a tiros fue asesinado por esbirros machadistas. Herido, dijo a Tina: «Muero por la Revolución». Y la gloriosa frase fue tomada por el escritor italiano Roberto Fraschetti para el título de su más reciente propuesta. Un libro que enaltece a alguien para quien el escritor fuera «un hombre extraordinario», «un huracán». El carisma, dinamismo, los dotes como orador y visión política, cualidades con las cuales partió clandestinamente de Cuba hacia México tras sufrir prisión y protagonizar una huelga de hambre de 18 días, la cual tuvo amplia repercusión nacional e internacional, fueron las temáticas resaltadas por el escritor. Inspirada en la vida del líder revolucionario cubano Julio Antonio Mella, fue presentada la novela Muero por la Revolución, este mes, en la embajada de Cuba en Italia, informó Prensa Latina. Fraschetti destacó la trascendencia de Mella, su pensamiento vigente, lo que justifica la admiración del novelista, «incluso en el último minuto cuando en brazos de Tina pronuncia la célebre frase que quedó grabada en la memoria de todos, esa es su grandeza», dijo. Gianni Maritati, vicejefe de la redacción cultural del servicio informativo televisivo Tg1 Rai, refiriéndose a la importancia y significación de la obra, señaló que la novela lo hizo pensar en el naturalismo francés de finales del siglo XIX al emplear la literatura como investigación de la realidad. Al respecto, expresó que el escritor es como el espeleólogo que va a las profundidades y emerge con conocimientos nuevos como resultado de investigaciones precisas. Por otro lado, indica PL, el embajador, José Carlos Rodríguez, insistió en no limitar la relación entre Mella y Tina a la de dos personas que se amaron intensa y profundamente, al tiempo que destacó la necesidad de transmitir la significación y vigencia de sus luchas a las nuevas generaciones. Muero por la Revolución es el quinto libro del narrador italiano, un relato de pasajes históricos relevantes de Cuba desde el periodo colonial hasta el triunfo de la Revolución. Fraschetti es autor además de Tabaco (2011), Luna nueva (2014), El canto de las nubes (2017) y El viento antes del viento (2018).

Autor: Redacción Cultural | cultura@granma.cu – 27 de noviembre de 2021

Il Granma, Julio Antonio Mella e il mio volume a lui dedicato

La notte del 10 gennaio 1929, l'eroe stava camminando per una strada della capitale messicana con la fotografa e combattente comunista italiana, quando fu ucciso dagli scagnozzi del dittatore Machado. Ferito, ha detto a Tina: "Muoio per la Rivoluzione". E la gloriosa frase è stata presa dallo scrittore italiano Roberto Fraschetti per il titolo della sua più recente proposta. Un libro che esalta una persona che per lo scrittore era "un uomo straordinario", "un uragano". Il carisma, il dinamismo, le capacità di oratore e visione politica, qualità con cui ha lasciato clandestinamente Cuba per il Messico dopo essere stato imprigionato e protagonista di uno sciopero della fame di 18 giorni, che ha avuto ampie ripercussioni nazionali e internazionali, sono stati i temi evidenziati dal scrittore.
Ispirato alla vita del leader rivoluzionario cubano Julio Antonio Mella, il romanzo "Muero por la Revolución" è stato presentato questo mese all'ambasciata cubana in Italia, ha riferito Prensa Latina.  Fraschetti ha sottolineato l'importanza di Mella, il suo pensiero attuale, che giustifica la sua ammirazione, "anche all'ultimo momento quando tra le braccia di Tina pronuncia la famosa frase che è stata scolpita nella memoria di tutti, è quella la sua grandezza". Gianni Maritati, vice responsabile della redazione culturale del Tg1 Rai, riferendosi all'importanza e al significato dell'opera, ha sottolineato che il romanzo gli ha fatto pensare al naturalismo francese di fine Ottocento utilizzando la letteratura come indagine di realtà. A questo proposito, ha espresso che lo scrittore è come lo speleologo che va negli abissi ed emerge con nuove conoscenze a seguito di accurate indagini. D'altra parte, indica PL, l'ambasciatore, José Carlos Rodríguez, ha insistito per non limitare il rapporto tra Mella e Tina a quello di due persone che si sono amate intensamente e profondamente, pur sottolineando la necessità di trasmettere il significato e la validità del loro combatti le nuove generazioni. "Muoio per la Rivoluzione" è il quinto libro del narratore italiano, racconto di importanti passaggi storici a Cuba dal periodo coloniale al trionfo della Rivoluzione. Fraschetti è anche l'autore di Tabacco (2011), Luna nuova (2014), Il canto delle Nuvole (2017) e Il vento prima del Vento (2018).

 Autor: Redacion Cultural - 27 de noviembre de 2021


venerdì 26 novembre 2021

Prensa Latina - Italia racconta...

Roma, 24 nov. (Prensa Latina) Lo scrittore italiano Roberto Fraschetti ha presentato oggi qui il suo romanzo "Muoio per la Rivoluzione", ispirato alla vita del leader rivoluzionario cubano Julio Antonio Mella (1903-1929).
L'Ambasciata di Cuba in Italia ha ospitato l'evento culturale dedicato alla figura del fondatore della Federazione degli Studenti Universitari, dell'Università Popolare José Martí e del primo Partito Comunista di Cuba, insieme ad altri colleghi, che hanno condiviso la trincea e la vita di coppia in Messico con Tina Modotti.
Stava camminando lungo una strada della capitale messicana con il fotografo e combattente comunista italiano la notte del 10 gennaio 1929 quando fu colpito e ucciso da sicari al servizio dell'allora presidente di Cuba, Gerardo Machado.
"Muoio per la rivoluzione", ha detto Mella ferito a Tina, frase presa da Fraschetti per il titolo della sua ultima puntata su qualcuno che ha definito "un uomo straordinario", "un uragano", per cui ha confessato di sentirsi " trascinato "," Come ha trascinato i Caraibi ed è diventato un fenomeno onnicomprensivo. "
Fraschetti ha evidenziato il suo carisma, dinamismo, capacità di oratore e visione politica, qualità con cui ha lasciato clandestinamente Cuba per il Messico dopo essere stato imprigionato e protagonista di uno sciopero della fame di 18 giorni, che ha avuto ampie ripercussioni nazionali e internazionali.
Riferendosi al suo arrivo in Messico nel 1926, racconta di aver incontrato Tina Modotti con la quale ha instaurato un rapporto nato dalla difesa dei valori comuni, nella lotta per i diseredati, al di là del legame d'amore forgiato al volo.
Mella ha trasceso il suo tempo, il suo pensiero è validissimo ed è per questo che dall'inizio alla fine lo apprezziamo, anche all'ultimo minuto quando tra le braccia di Tina pronuncia la famosa frase che è stata scolpita nella memoria di tutti: muoio per la rivoluzione," Questa è la sua grandezza", ha sottolineato.
Autore di "Tabacco" (2011), "Luna nuova" (2014), "Il canto delle nuvole" (2017) e "Il vento prima del vento" (2018), si tratta del quinto libro del narratore italiano dedicato a momenti rilevanti nella storia di Cuba dal periodo coloniale fino al trionfo della Rivoluzione il 1 gennaio 1959.
Dell'importanza e del significato dell'opera ha ricordato Gianni Maritati, vicedirettore della redazione culturale del Tg1 Rai, il quale ha sottolineato che il romanzo gli ha fatto pensare al naturalismo francese di fine Ottocento attraverso l'uso della letteratura come indagine della realtà.
In questo senso, ha sottolineato che lo scrittore è come lo speleologo che va a fondo ed emerge con nuove conoscenze a seguito di indagini precise, cosa in cui, ha detto, Fraschetti si è distinto per la sua capacità di osservazione penetrante.
Da parte sua, l'ambasciatore, José Carlos Rodríguez, ha accettato di non limitare il rapporto tra Mella e Tina a quello di due persone che si amavano intensamente e profondamente, pur sottolineando la necessità di trasmettere il significato e la validità delle loro lotte alla nuova generazioni.
La presentazione ha visto l'interpretazione dell'attrice Giorgia Palmucci nella lettura di brani del libro accompagnata dalla proiezione di un audiovisivo realizzato da Paula Filipe de Jesus.
msm / fgg

 

giovedì 2 settembre 2021

"MUOIO PER LA RIVOLUZIONE"... SUL GRANMA

Il romanzo più recente dello scrittore italiano Roberto Fraschetti è ispirato alla vita di Julio Antonio Mella.
"Muero por la Revolución" è il titolo del quinto volume che l’autore dedica a raccontare momenti e figure rilevanti della storia della Maggiore delle Antille, ha informato CubaSí.

Dopo "Tabaco" (2011), "Luna nueva" (2014), "El canto de las nubes" (2017) e "El viento antes del viento" (2018), questa nuova opera  di Fraschetti ricrea l’ambiente del decennio degli anni ’20 del secolo scorso, periodo nel quale Mella concentrò la sua attività politica dalla sua entrata nell’Università de L’Avana per studiare Diritto , Filosofia e Lettere, sino al suo assassinio in Messico il 10 gennaio del 1929.
«Il popolo cubano è rivoluzionario, sempre in Rivoluzione dal XIX secolo e in questo processo appaiono persone straordinarie che meritano d’essere raccontate e Julio Antonio Mella è una di queste», ha detto lo scrittore.
«Nella mia traiettoria non poteva mancare questa figura tanto importante nella storia di Cuba, uno dei fondatori del Partito Comunista e protagonista di azioni  che ne fanno ancora oggi un punto  di riferimento per i giovani cubani».

Fraschetti ha affermato che l’obiettivo di questo romanzo è mettere in evidenza la capacità di Mella, che definisce “un ciclone, un rivoluzionario completo, un pensatore, ma anche un uomo d’azione”.

Nel titolo si riflette la relazione di Mella con Tina Modotti. Lo scrittore italiano ha riferito che secondo lui questo amore sorse perché tutti e due erano arrivati a Città del Messico con l’intenzione di difendere e lottare per principi e valori comuni. Inoltre, Fraschetti ha sostenuto che Cuba è un’opera in costruzione che sempre stimola, con una Storia in un costante divenire, generando personaggi  particolari, disposti a sacrificarsi per un ideale. ( GM –Granma Int.)